martedì 22 maggio 2012

Il muro? Basta non sia israeliano!

di Jerrold L. Sobel



Da tempo immemore, recinzioni di sicurezza sono state costruite in tutto il mondo, spesso in territori contesi, per dissuadere i terroristi, i trafficanti di droga e gli immigrati clandestini. Non fanno piacere a nessuno, eppure si continuano a costruire in tutto il mondo:

India / Pakistan – L’India sta costruendo una recinzione lungo la maggior parte del suo confine con il Pakistan, 1.800 miglia nel territorio conteso del Kashmir. La recinzione è stata progettata per impedire ai terroristi di attraversare il confine dal Pakistan e lanciare attacchi in India. Costituito da filo spinato, e proiettori giganti,  è una barriera formidabile, in grado di svolgere il compito per il quale è stata costruita.
La barriera fra India e Pakistan
Kirghizistan / Uzbekistan – Una disputa sulla terra ha portato alla costruzione unilaterale di un recinto di filo spinato da parte dell’Uzbekistan, per sicurizzare il confine con il Kirghizistan, nell’autunno del 1999. La recinzione è stata costruita dopo che terroristi islamici provenienti dal Kirghizistan furono accusati di attentati dinamitardi nella capitale uzbeka, Tashkent. La costruzione del muro ha causato difficoltà economiche nelle aree povere agricole della valle di Fergana ed ha separato molte famiglie in questa regione di confine.
La barriera di sicurezza fra Kirghizistan e Uzbekistan 
Ancora più interessante è la barriera di sicurezza, attualmente in costruzione, tra Arabia Saudita e Yemen. Si estende in tutti i 1.800 chilometri di confine condiviso con lo Yemen. Apparentemente creata per prevenire la violenza che dallo Yemen potrebbe riversarsi nel Regno, ha comunque creato disagi alle persone che vivono nei paesi lungo la loro frontiera comune.
Baghdad / Iraq – Nel tentativo di porre fine alla violenza settaria in quella devastata zona, è stato creato, nel 2007, un muro di 7,1 tonnellate di cemento, in sezioni alte 12 piedi .
La barriera di Baghdad
Afghanistan-Pakistan – Creato da Pakistan, nel settembre 2005, per arginare il flusso dei talebani e di al-Qaeda nel loro paese. La recinzione il cui scopo si è dimostrato infruttuoso, doveva coprire il confine comune per 1.500 miglia. Il presidente dell’Afghanistan, Hamid Karzai, ha fortemente contestato la costruzione, sostenendo che sarebbe stato come “schiavizzare gli afgani”, ma la costruzione continua.
La barriera Pakistan / Iran
Una barriera di divisione esiste anche tra Iran / Pakistan, Spagna / Marocco, e anche in Italia, dove è stato costruito a 10 metri di muro d’acciaio nota come “il Muro di via Anelli” costruito per arginare la violenza delle bande, lo spaccio di droga, la prostituzione, appena fuori la città di Padova.
Il "muro di via Anelli" innalzato a Padova dalla giunta di centro-sinistra
per ragioni di ordine pubblico nel 2006

La barriera Spagna / Marocco
Che cosa hanno in comune tutti questi muri, argini, e recinzioni di sicurezza? Che non sono in molti a conoscerli, questi e moltissimi altri. 
Ne parlano in pochissimi, come mai? La Grecia sta costruendo un muro al confine con la Turchia, ne avete avuto notizia? Ma se si tratta di Israele, eh allora è tutta un’altra storia!
Il 1 ° giugno 2001 un palestinese di nome Saeed Hotari era in fila fuori da una discoteca di Tel Aviv, il Delfinario. Mescolato tra centinaia di giovani, soprattutto nuovi immigrati dalla Russia, sembrava solo un altro ragazzo in procinto di divertirsi un venerdi’ sera. Non era cosi’. Secondo i sopravvissuti alla terribile esplosione che uccise 21 ragazzi e ne feri’ 132, Hotari fu visto battere un tamburo caricato con esplosivo e cuscinetti a sfera, appena prima della detonazione.
Come risultato di questo e di altri, ripetuti,  attacchi terroristici contro civili israeliani, un’organizzazione di base denominata “Fence for Life”  presentò una petizione al governo israeliano, per chiedere la creazione di una barriera tra centri abitati palestinesi e la popolazione ebraica.

L’idea non era nuova – era già stata affrontata da  Yitzhak Rabin nel 1994. A seguito di un attacco particolarmente brutale, a Tel Aviv, Rabin dichiaro’: “Dobbiamo decidere la separazione come filosofia.” Questa dichiarazione profetica fu fatta 6 anni prima della seconda intifada.
I piani per la recinzione furono rimandati nei primi anni dopo l’assassinio di Rabin, e rivisitati e messi in atto dal governo Sharon nel giugno 2002, quando gli attentati contro i civili israeliani si intensificarono. La barriera di difesa è quasi completamente costituita di filo spinato, solo una piccola parte è costituita da muro vero e proprio.
dimostranti “pacifisti” stanno distruggendo il “muro dell'Apartheid”


APARTHEID! APARTHEID! Ma solo per Israele si grida!
Nel solo periodo tra settembre 2000-2007, 1.218  israeliani sono stati uccisi, 8.341 feriti. 5.676 erano civili, meno della metà, 2.665 militari.
Le vittime della violenza palestinese e del terrorismo:
Come il grafico indica, la necessità e l’efficacia della barriera di sicurezza è evidente dalla diminuzione degli attentati nel 2002 (220 morti), a soli 3 morti nel 2007. A leggerli cosi’ sono solo numeri, ma erano persone, con i loro affetti, le loro famiglie, la loro vita da vivere.
La barriera è riuscita a fermare il terrorismo? Assolutamente no.  Lo scorso anno:
11 Marzo 2012 – Udi Fogel, 36 anni, e Ruth Fogel, 35, insieme a tre dei loro figli Yoav, 11, Elad, 4, e 3 mesi di età Hadas sono stati accoltellati a morte da terroristi nella loro casa a Itamar, in nord della Samaria.
23 marzo – Una donna, identificata dalla polizia come turista inglese di 56 anni, fu uccisa e circa 50 persone ferite quando una bomba esplose di fronte al Convention Center di Gerusalemme, vicino alla stazione centrale degli autobus. La bomba era stata collocata vicino a una cabina telefonica.
24 aprile – Ben-Yosef Livnat, 24 anni, di Gerusalemme  ucciso da un poliziotto palestinese alla Tomba di Giuseppe a Nablus.
23 settembre – Asher Palmer, 25 anni, e suo figlio Yonatan di un anno,  uccisi quando la loro auto si è schiantato sulla Route 60 nei pressi di Hebron, dopo essere stata colpita da pietre.
Attacchi come questi si possono verificare nonostante la barriera di sicurezza. Ma certamente centinaia se non migliaia di vite, non solo di ebrei, sono state salvate.
E l’ONU cosa ne pensa? Sembra essere d’accordo, di fronte a un nemico vile, le recinzioni di sicurezza salvano vite umane. A seguito di un attacco mortale contro i loro uffici di Baghdad, le Nazioni Unite hanno iniziato la costruzione di una barriera di sicurezza da 21 milioni dollari , intorno al loro quartier generale di New York.

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