sabato 14 aprile 2012

La nascita della Brigata Ebraica




LA NASCITA DELLA BRIGATA EBRAICA

La storia dei corpi combattenti ebraici è sempre stata contrastata e difficile, a partire dal 1914 quando Vladimir Jabotinsky, scrittore e attivista sionista, e Joseph Trumpeldor ex ufficiale decorato dell’esercito russo nella guerra russo-giapponese, si batterono per la
costituzione di una formazione combattente di ebrei in Palestina.
Le autorità britanniche che all’epoca controllavano l’area di Gerusalemme, Tel Aviv,
Jaffa e gli insediamenti della Giudea, ostacolarono il progetto e concessero la formazione di un piccolo gruppo di volontari, il Zion Mule Corps (Mulattieri di Sion) formato da
650 ebrei fuoriusciti in Egitto, che si distinse nella battaglia di Gallipoli contro i turchi, potenza all’epoca occupante gran parte del Medio Oriente.
Jabotisky continuò la sua entusiastica opera di persuasione nei confronti delle autorità britanniche, e finalmente si arrivò alla formazione della Legione Ebraica. L’unità combattente comprendeva il 38° Battaglione dei Royal Fusiliers (City of London Regiment) che includeva nuovi volontari e membri del Zion Mule Corps oltre a molti ebrei immigrati
recentemente dalla Russia. Ze'ev Jabotinsky nella sua opera The Jewish Legion in the World War, (New York, 1945, p.164) fornisce questi dati di arruolamento: 34% dagli Stati Uniti, 30% dalla Palestina, 28% Inghilterra, 6% Canada, 1% ebrei fatti prigionieri come soldati turchi, 1% dall’ Argentina.

Nell’aprile del 1918 fu unita al 39° Battaglione composto, per oltre il 50% da volontari ebrei degli Stati Uniti e del Canada. Nel giugno il 38° Battaglione fu  impiegato in Palestina dove combatté per la liberazione contro l’occupazione dell’impero Ottomano. Ma dopo questi fatti, a fronte della richiesta di arruolamento di ben 20.000 uomini, il comando delle Forze armate britanniche oppose la scusa di non avere nessun ordine di arruolamento per un contingente così numeroso. Nel 1918 l’ingresso fu concesso a poco più di mille uomini, che furono arruolati e organizzati come 40° Battaglione dei Royal Fusiliers.
Nel 1919, ormai ridotta a un battaglione, alla Legione Ebraica fu dato il nome di First Judeans, e insignita di un distintivo autonomo per il cappello della divisa: una Menorah con la parola ebraica kadima, che significa sia “avanti” che “verso oriente”.

Analoghe difficoltà nel convincere la Gran Bretagna, l’Agenzia Ebraica le ebbe nel secondo conflitto mondiale. Dall’inizio del conflitto gli ebrei britannici e di Palestina fecero pressione sul governo di Londra perché si formasse un contingente di combattenti ebrei. All’epoca c’erano circa 20.000 ebrei in servizio nel Medio Oriente, molti di loro inquadrati in unità esclusivamente ebraiche, ma non combattenti, mentre del resto già centinaia di migliaia di ebrei stavano combattendo, in tutto il mondo, nelle armate inglesi americane e sovietiche.
Nel 1940 agli ebrei di Palestina fu permesso di arruolarsi in compagnie ebraiche inquadrate nell’ East Kent Regiment (detto The Buffs), erano tre battaglioni di fanteria, inviati in Cirenaica ed Egitto, ma anche qui, come in Palestina, mantenevano soprattutto mansioni di guardia.
Alla fine le resistenze politiche degli inglesi, che avevano il problema di mantenere un certo equilibrio tra ebrei e arabi in Palestina, furono vinte dalla caparbia campagna condotta da Chaim Weizmann e, grazie anche alle simpatie sioniste di Winston Churchill, subentrato a Neville Chamberlain alla guida del governo, si arrivò così al settembre del 1944, quando, dopo sei anni di negoziazione, si formò la Brigata Ebraica: tre battaglioni, circa 5.000 soldati (fanteria, artiglieria, genio e servizi), sotto il comando del Generale di brigata Ernest Benjamin, ebreo di cittadinanza canadese.
A questa unità, inquadrata nell’Ottava Armata e destinata al fronte italiano, venne concessa una autonoma insegna di battaglia: una stella di David color oro su sfondo a strisce bianche e azzurre, sotto la scritta in caratteri ebraici Chayil, acronimo di Chashivoh Yehudis
Lohchemes (Brigata Ebraica Combattente), comunemente nota come Jewish Brigate

Dopo un periodo di addestramento in Egitto la Brigata fu inviata in Italia dove continuò a prepararsi fino al mese di febbraio per giungere all’inizio di marzo in prima linea, in Romagna (fronte del Senio), dove diede il proprio eroico contributo alla liberazione della penisola. A dimostrazione della variegata composizione della Brigata, formata sì da ebrei
provenienti dalla Terra d’Israele, ma molti dei quali ancora legati alla Diaspora europea, riportiamo l’importate documento qui sopra. E’ una tabella preparata dal Rabbino Casper, Cappellano militare della Brigata, verso la fine del 1945.
Mentre la Brigata si trovava sparsa nel nord Europa con compiti di assistenza alle comunità ebraiche disperse, a guerra ormai conclusa, si manifestò la richiesta di molti soldati (144 casi conosciuti)  di poter avere il permesso per mettersi in cerca dei propri familiari.

JEWISH INFANTRY BRIGADE GROUP
15 Agosto, 1945
Analisi delle richieste per ricerca parentela
Paese
Austria
Belgio
Bulgaria
Cecoslovacchia
Danimarca
Inghilterra
Francia
Grecia
Germania
Ungheria
Olanda
Italia
Giappone
Liechtenstein
Norvegia
Polonia
Romania
Svizzera
Svezia
Turchia
U.R.S.S.
Yugoslavia

La partenza della Brigata da Alessandria d’Egitto.

Il Generale Benjamin appoggiò, presso le autorità britanniche, questa richiesta, spiegando che riguardava quasi 1500 soldati e l’unità morale dell’intera Brigata, ma il permesso non venne accordato.
Nonostante il rifiuto delle autorità, racconta Casper, “Molti soldati si poterono incontrare, in quei giorni, nelle strade di Praga, Varsavia, Cracovia, Bucarest, Budapest...impegnati a chiedere notizia dei propri cari scomparsi.”.

Per maggiori informazioni visita:
Per contatti invia messaggio a: info@brigataebraica.org


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