sabato 14 aprile 2012

Tunisia: un predicatore egiziano scatena un'ondata di sdegno in Tunisia

 
Mercoledi' 15 e giovedi' 16 febbraio, a Tunisi, sono state sporte due denunce contro un predicatore radicale egiziano,  Wadji Ghonim, la cui visita  ha creato il caos.  « Ha inneggiato a una Tunisia islamica, giustificato le violenze contro le donne, vantato in gran pompa la jihad e parlato come se fossimo in guerra! », s’indigna l’avvocato Bochra Belhadj Hmida, che ha presentato la prima denuncia, riferendo davanti il tribunale di prima istanza di Tunisi, insieme ad otto associazioni, tra le quali l'Associazione tunisina delle donne democratiche.
60 anni, Wadji Ghonim non è uno sconosciuto. Noto per la sua posizione in favore dell'escissione delle donne - che non ha osato sostenere pubblicamente in Tunisia - questo ex militare egiziano, autore di diatribe radicali, è vicino ad Hamas. Figura dal 2009 nella lista del ministero degli interni britannico che raccoglie le persone alle quali l'ingresso è vietato per "apologia della violenza terrorista".
Invitato da quattro associazioni islamiste, delle quali tre nate dopo la caduta di Zine El-Abidine Ben Ali, Wadji Ghonim ha tenuto molte conferenze nelle moschee, soprattutto a  Sousse  e Mahdia, al nord est del paese, cosa, secondo Belhadj Hmida, proibita al di fuori della preghiera, senza autorizzazione del governo, e passibile di sei mesi di prigione. Un'altra riunione, tenuta il 12 febbraio nella grande sala della Cupola  d’El Menzah di Tunisi, davanti migliaia di persone, ha fatto scattare la seconda denuncia da parte di un collettivo di avvocati, per "incitamento all'odio".

Filmati, gli interventi di Wadji Ghonim, che si esprimeva in dialetto egiziano, barba bianca ben curata, completo e cravatta scuri, hanno suscitato un'ondata di reazioni molto vivaci. « Prego Dio che la Tunisia, come fu la prima a fare la rivoluzione, sia la prima ad applicare la shari'a  », ha detto a Sousse, prima di fustigare i laici e concludere: "Tunisia, Tunisia, islamica! No no alla laicità!"  
A Tunisi, per più di un'ora, il prredicatore si è scagliato contro quelli "che detestano l'Islam", i "cani", prima di lanciarsi in un lungo sviluppo sull'incompatibilità tra la pratica sportiva e un abbigliamento decente per le donne. Ha chiamato gli uomini a "lasciarsi crescere la barba". Ha poi glorificato i morti nella jihad citando un versetto tra i più conosciuti del Corano. Ma ha dovuto interrompersi e lasciare la sala dietro richiesta degli organizzatori, preoccupati della presenza di manifestanti all'esterno.

La sua presenza ed i suoi discorsi hanno scatenato una nuova battaglia tra progressisti e islamisti, un faccia a faccia che va avanti in Tunisia da dopo la vittoria del partito islamista El Naha e la formazione di un governo dominato dai suoi sostenitori.  L’opposizione si preoccupa per la venuta di predicatori stranieri, senza che ci sia alcuna reazione da parte delle nuove autorità. "Il problema è che Ghonim non è il primo, assicura Belhadj Hmida. Ma è fuor discussione che le moschee divengano luoghi utilizzati a fini di parte, qualsiasi siano questi fini. In proposito, c'è preoccupazione per l'arrivo, a fine febbraio, per la prima volta in Tunisia, di Tareq Ramadan.  

http://www.europe-israel.org/2012/02/tunisie-un-predicateur-egyptien-provoque-un-tolle-en-tunisie/

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