Cronaca di un genocidio o prodotto mediatico?
Qui stiamo raccogliendo le più famose foto-fake riguardanti i bambini palestinesi, che periodicamente tornano a fare il giro del web o approdano sui media tradizionali per screditare Israele agli occhi del mondo. Per maggiori approfondimenti, visita il blog dedicato proprio a questo tema: http://bambinipalestinesi.blogspot.it/ , oppure vieni a vedere l'album di foto su facebook.
Questo è forse il caso più grave e più incredibile di foto-fake riguardante i bambini palestinesi. La foto è stata diffusa il 10 marzo 2012 su Twitter da Khulood Badawi, incaricata presso l'ONU per le relazioni con i media e l'informazione, con la didascalia: “La Palestina sanguina. Ancora un bambino ucciso da Israele... un altro padre porta il suo bambino verso la tomba a Gaza”...
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Il 30 settembre 2000 il capo dell’ufficio israeliano della la tv pubblica France 2 Charles Enderlin mandò in onda un filmato di 57 secondi, pesantemente rimontato, che a suo dire mostrava l’allora dodicenne al-Dura mentre veniva ucciso da Forze di Difesa israeliane all’incrocio di Netzarim nella striscia di Gaza. France 2 diffuse gratuitamente il filmato nel circuito mondiale. Al-Dura divenne l'icona, il martire per eccellenza, la ragione per cui non si poteva fare nessuna pace...
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Nella pagina facebook RESTIAMO UMANI, come in innumerevoli altre pagine facebook e siti web questa immagine viene riportata con la seguente notizia: - Al-Quds (Gerusalemme) – Asil Ara’ra, bambina di palestinese di 4 anni, è deceduta ieri in seguito alle gravi ferite da arma da fuoco provocate dai soldati israeliani...
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Non poteva mancare una delle foto più famose e falsamente attribuite degli ultimi mesi. Ha girato viralmente sul web da quando, sei mesi fa, fu twittata in francese, con la raccomandazione di diffonderla il più possibile. Un soldato, ovviamente individuato come israeliano, schiaccia il petto di una bambina. L'arma che si vede in questa foto è il solito AK47s, arma non in uso all'esercito israeliano...
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Ancora un'altra foto che gira nel web in maniera virale come madre palestinese che piange il figlio ucciso da Israele: ancora un altro fake. Sembra incredibile ma è sempre più chiaro che l'utente medio del web è disposto a fidarsi e a credere sempre che se circola una foto di un bambino morto in rete, quel bambino è sicuramente plaestinese.
Dov'è finito il nostro SENSO CRITICO?...
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Il servizio fotografico completo della madre irachena spacciata per palestinese si trova pubblicata in più versioni nel blog dedicato a Vittorio Arrigoni, a questo indirizzo:
http://vik-vittoriothewinner.blogspot.it/p/woman-for-palestine-donne-di-palestina.html
Il servizio fotografico completo della madre irachena spacciata per palestinese si trova pubblicata in più versioni nel blog dedicato a Vittorio Arrigoni, a questo indirizzo:
http://vik-vittoriothewinner.blogspot.it/p/woman-for-palestine-donne-di-palestina.html
Il fatto gravissimo è che in questo caso non c'è alcun dubbio sulla mala fede di chi pubblica, falsificando di proposito. Infatti la foto-fake che gira nel web è solo quella pubblicata in questa pagina, che trovate anche QUI, mentre gli altri scatti della stessa scena si trovano solo in contesti web in cui si chiarisce esattamente che non si tratta di Gaza. Non c'è alcuna possibilità che si sia trattato di un errore, chi gestisce il blog arrigoniano non ha abboccato ad un fake, ha creato un falso volontariamente.
Controllate voi stessi QUI e anche QUI i risultati della ricerca web per le due ultime foto. Tutti i siti parlano di "guerra in Iraq".
Non ci stupisce, infatti, trovare nella stessa pagina, sotto le foto, questa citazione:
"Quando una madre palestinese piange, suo figlio le asciuga le lacrime dicendo:" Madre, io distruggerò Israele quando sarò grande ", ma quando Israele piangerà non ci sarà nessuno ad asciugare le sue lacrime." Ascolta Israele Ascolta"
Una vera e propria dichiarazione di guerra, fino allo sterminio, in cui evidentemente ogni mezzo è lecito, anche questa propaganda mortifera sulla pelle di bambini e madri ignari di tutto.
I crimini di guerra di Hamas
Fathi Hamad, membro del consiglio legislativo palestinese di Hamas, si è vantato alla televisione Al Aqsa di voler utilizzare donne e bambini come scudi umani. "Noi desideriamo la morte come voi desiderate la vita". Era il febbraio 2008 ed effettivamente Hamas ha mantenuto le sue minacce...
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Questa foto, da mesi circolante come esempio delle conseguenze dei bombardamenti al fosforo su Gaza, è in verità la foto pubblicata dai genitori di una bambina affetta da una dermatite non diagnosticata, che la postavano in rete alla ricerca di possibili aiuti. I Pacifisti si sono resi conto che semmai in questo modo hanno finito per contribuire a che la penosa malattia rimanga senza diagnosi? qui la foto nell'articolo risalente al 2010: http://salem-news.com/articles/december122010/areej-gaza-ko.php
Fathi Hamad, membro del consiglio legislativo palestinese di Hamas, si è vantato alla televisione Al Aqsa di voler utilizzare donne e bambini come scudi umani. "Noi desideriamo la morte come voi desiderate la vita". Era il febbraio 2008 ed effettivamente Hamas ha mantenuto le sue minacce...
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Questa foto, da mesi circolante come esempio delle conseguenze dei bombardamenti al fosforo su Gaza, è in verità la foto pubblicata dai genitori di una bambina affetta da una dermatite non diagnosticata, che la postavano in rete alla ricerca di possibili aiuti. I Pacifisti si sono resi conto che semmai in questo modo hanno finito per contribuire a che la penosa malattia rimanga senza diagnosi? qui la foto nell'articolo risalente al 2010: http://salem-news.com/articles/december122010/areej-gaza-ko.php
Questo bambino appare sulla pagina facebook RESTIAMO UMANI con la seguente didascalia: "...disegna aerei che stanno lanciando bombe, un pennarello attaccato al suo braccio amputato..... mi chiedo, se i potenti del mondo avessero visto i propri figli in questo stato, quale sarebbe stata la loro reazione? Ora lascio a voi decidere chi è il terrorista: il bambino innocente o il responsabile di tutto questo?" Non dice chiaramente che si tratta di un bambino palestinese, ma i lettori non hanno dubbi e la redazione si guarda bene dallo smentire. Fra i commenti l'immancabile accusa: "Mi sono già schierato da tempo,a ragione,contro l'oppressione Israeliana nei confronti del popolo Palestinese che è il vero responsabile dei mali del Mondo.." "ho il cuore stracolmo di odio e lacrime per questo... e per la tanta ignoranza che ci circonda"...
Purtroppo però anche questo non è affatto un bambino palestinese.
Saleh, è rimasto ferito in un bombardamento in Iraq. La foto lo ritrae nell'ospedale di Oakland, fotografato da Deanne Fitzmaurice, del San Francisco Chronicle http://desizntech.info/2010/05/16-powerful-pulitzer-prize-winner-photography/
Barka El Mughrabi, 8 anni, è morto quando in un funerale, un "militante" di Gaza ha sparato alcuni colpi in aria. Una "pallottola perduta" ha colpito il bambino. Naturalmente tutte le testate anti israeliane, tra le quali Frammenti Vocali, si sono affrettate ad attribuire la responsabilità della sua morte a Israele. Una volta smascherata la notizia, si sono guardate bene dal rettificare.
Questa foto è apparsa sulla pagina "Stop Children Abuse by Israeli soldier"... Ma è stata ripresa da un articolo che tratta della povertà in Iraq a seguito della guerra!
Questa foto è apparsa sulla pagina facebook "Stop Children Abuse by Israeli soldier!" e su altre dello stesso tenore, nonché su centinaia di blog arabi. E' la foto di una bimba irachena, pubblicata dal blogger iracheno Sherif Ismail, il 22 marzo 2008.
ANCORA UNA VOLTA, NULLA A CHE FARE CON ISRAELE. http://franceegypte.maktoobblog.com/category/%D8%A7%D9%84%D8%B9%D8%B1%D8%A7%D9%82/
Questa foto è apparsa (tra le altre) sulla pagina: "Manifestazione ad oltranza a ROMA contro la POLITICA e la CRISI" il 19 marzo 2012, con la seguente didascalia: "Bambino Palestinese colpito in pieno da una bomba al fosforo bianco di Israele...e poi gli USA si lamentano che l'Iran vuole il nucleare...ma l'ONU, la NATO e il resto del mondo questo non lo vedono...."
Trattasi invece della foto datata 16 maggio 2008, di bambino iracheno, Ali Abbas. Il bambino, per fortuna, si è salvato, anche se ha perso le braccia.
Qui la smentita: http://www.uruknet.info/?p=44102
E qui arriviamo davvero al parossismo:
HAMAS SMENTISCE I MEDIA OCCIDENTALI!
Chi continua a biasimare il web per la diffusione delle cosiddette "FAKE NEWS" forse non si è reso conto di quanto il nostro sistema mediatico "ufficiale" sia scandalosamente permeabile ad ogni sorta di bufala.
Il fatto si riferisce alla giornata di manifestazioni "pacifiche" palestinesi del 14 maggio 2018.
La foto (qui a lato) della madre palestinese che stringe a sè il corpicino della figlia Layla al Ghandour fa letteralmente il giro del mondo, apertura di tutti i telegiornali e di molte prime pagine, fra cui quella del Corriere della Sera.
“Una bambina di Gaza muore, è nato un simbolo”, riferiva il New York Times. Sulla Rai, Massimo Gramellini ha paragonato la foto di Layla a “un quadro di Caravaggio”.
Questa storia rappresenta veramente al meglio il significato di questa nostra pagina di approfondimento sul tema dei bambini palestinesi.
Ecco come si trasforma un essere innocente in un PRODOTTO DI MARKETING POLITICO-MEDIATICO per un sistema SENZA SCRUPOLI da una parte (palestinese) e SENZA CONTROLLI dall'altra (media occidentali).
Per conoscere l'intera storia e la smentita di fonte palestinese ufficiale CONTINUA A LEGGERE QUI
Qui : http://www.israellycool.com/2018/08/09/palestinian-blood-libel-of-the-day-the-baby-and-her-pregnant-mother-edition/
Ora la domanda è sempre la stessa: sarà vera la notizia della morte della bambina e della madre incinta (in tal caso ci uniamo con sincerità al dolore dei parenti sopravvissuti), oppure si tratta della consueta notizia non verificata dai nostri media che sta facendo il giro del globo sull'onda dell'emozione?
Speriamo sinceramente che sia tutto falso, che la madre incinta e la bimba - se esistono veramente - siano sane e al sicuro ma intanto una cosa è certa: questa foto è un fake, aiutaci a segnalarlo!
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Quale prezzo è disposto a pagare chi lotta per "difendere la causa palestinese"?
Possiamo davvero sostenere di fronte a questo orrore che il fine giustifica i mezzi?
La libertà e la giustizia si possono ottenere tramite la MENZOGNA?
Se Israele è così terribilmente violento, se davvero chiede il tributo di sangue dei bambini, perché riciclare sempre le stesse immagini false di bambini martoriati su altri scenari di conflitto?
Forse che i bambini le cui immagini vengono violate, usurpate, e manipolate sui media non hanno DIGNITA' e DIRITTI che andrebbero difesi?
bambini palestinesi a scuola |
Ecco, questi invece sono proprio dei bambini palestinesi ed è così che vorremmo sempre vederli, noi che sosteniamo il diritto di Israele ad esistere. Nessuno brama il loro sangue e la pulizia etnica è solo un'orrida invenzione propagandistica: ciò che desideriamo per loro è la salute, una famiglia che dia loro affetto, una scuola dove imparare a conoscere e a non odiare, un futuro in cui possano esprimersi in piena libertà, ognuno secondo le sue inclinazioni.