Non poteva mancare, quindi, anche una sezione tutta dedicata al nostro Paese, alle ricadute per noi cittadini italiani (ebrei e non) della situazione mediorientale, all'irrisolto rapporto con il pregiudizio antisemita e all'enorme problema mediatico che ci affligge: come valutare la veridicità delle notizie che ci giungono dai media, visto il dilagare di notizie false e foto-fake?
Strage di Bologna: prende quota la pista del terrorismo palestinese
... ma a 37 anni dal mistero dell’esplosione di Bologna escono dunque altre prove, clamorose, sulla «pista palestinese» opportunamente occultata dal nostro Stato e dai nostri servizi segreti per una indicibile ragion di Stato. Pista che si rifà alla ritorsione, più volte minacciata dai terroristi arabi, per la rottura del «Lodo Moro»... CONTINUA A LEGGERE QUI
L'accordo Moro coi terroristi arabi
Cossiga ci lascia dopo aver rivelato una vicenda per noi molto importante quanto dolorosa. Quella che legava il terrorismo palestinese dell'Olp allo stato italiano negli anni Settanta e Ottanta, il cosiddetto lodo Moro, ovvero l'immunità goduta dall'Olp in Italia in cambio del mancato ricorso ad azioni terroristiche sul suolo nazionale... CONTINUA A LEGGERE QUI
"Rispedire al mittente": le greatest hits del pacifista italiano contemporaneo
Anche oggi pomeriggio, come in ogni tranquillo pomeriggio solatio di un'Italia in crisi ma primaverile, anno 2012, riceviamo dal web sulla nostra pagina "Sionismo: istruzioni per l'uso" la visita di queste persone che si presentano come pacifisti, anti-israeliani, arrigoniani, gandhiani, per la libertà dei popoli, pro-palestinesi.... una di queste etichette, o tutte insieme, ma comunque e di sicuro, assolutamente non-antisemiti.
Vi proponiamo qui una sequenza delle GREATEST HITS del thread di oggi... CONTINUA A LEGGERE QUI
Monaco '72: i brigatisti italiani sapevano dell'attacco
Riunioni periodiche a Parigi: italiani, francesi e tedeschi insieme ai palestinesi di Settembre Nero. I piani per l'attentato al villaggio olimpico di Monaco ' 72. E un sedicente «brigatista rosso» che avrebbe cercato di fermare la strage... CONTINUA A LEGGERE QUI
Pacifisti contro i bambini palestinesi... perché?
Da giorni continuano ad arrivarmi lettere di amici che hanno a loro volta ricevuto una orribile lettera scritta da un gruppo che si oppone al contributo della Chiesa Valdese con l'8 per mille al progetto Saving Children. La lettera giunge da parte da un gruppo italiano che si chiama Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per Israele e da "Ebrei contro l'occupazione", in modo capillare sembrano arrivare a chiunque abbia devoluto l'8 per mille alla chiesa valdese... CONTINUA A LEGGERE QUI
Essere sionisti nel 1972: Indro Montanelli sul Corriere della Sera
Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c’è dubbio. Ma lo sono degli Stati Arabi, non d’Israele. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta... CONTINUA A LEGGERE QUI
Il monopolio dell'odio: il caso di Infopal
In Italia, la principale fonte di informazione sulla situazione israelo-palestinese è il sito Infopal. Le notizie messe in rete da questo sito sono poi riprese da tutte le pagine pro palestinesi, o meglio anti israeliane, in uno spettro di azione che comprende dagli estremisti di sinistra fino a quelli di destra, passando da movimenti pacifisti, no global, di ispirazione cattolica o laica... CONTINUA A LEGGERE QUI
Il monopolio dell'odio: il caso di Terra Santa Libera
Al secondo posto tra i «nodi» principali della rete dell'odio antisemita/antisionista nel web, possiamo collocare Terra Santa Libera, «gemella» italiana di Holylandfree, dalla quale la home page differisce solo per non presentare il sottotitolo: Mantenere viva la memoria dei crimini dello Stato ebraico. Il suo direttore, Filippo Fortunato Pilato, scrive: “La religione olocaustica, dove tutto il popolo giudaico moderno viene sacralizzato attraverso l'olocausto massimo della shoà, è la sintesi di un ben congegnato meccanismo di ricatto... CONTINUA A LEGGERE QUI
Dall'antisemitismo contemporaneo alla Shekina: Pietro Citati
...Oggi, in Europa, i quattro antisemitismi sono vivi e vivaci.
Per esempio, Umberto Bossi è un antisemita nazista. Anni fa, venne intervistato alla televisione padana da un giornalista piccolissimo, umilissimo e adorante, che lo contemplava come se fosse insieme Gesù, Buddha e Martin Heidegger. Quando il giornalista gli chiese quali fossero le cause delle sventure del mondo, Bossi rispose (come Hitler) che tutti i mali derivavano dai banchieri ebrei di New York, i quali cercavano di corrompere con le droghe e gli emigranti maghrebini il sano sangue del popolo lombardo... CONTINUA A LEGGERE QUI
In Italia, piccole ombre rossobrune crescono...
...Due oggi gli approcci prevalenti: l'assunzione di una lettura del capitalismo ridotto a sole banche e finanza, senza alcuna critica del sistema che li ha prodotti, con il contorno di presunte cospirazioni ebraiche, e una visione geostrategica in cui i soggetti di riferimento diventano unicamente gli stati, non i popoli e le classi, con i loro diritti e le loro rivendicazioni. Da qui l'opposizione agli Usa, in mano ormai ai «circoli sionisti», e il sostegno a Cina e Russia... CONTINUA A LEGGERE QUI
I fascisti no global
Dalla notte dei tempi i fascisti (old o neo che si voglia) si proclamano “al di là di destra e sinistra”, “eversivi” e contro il “regime”.
In questo loro atteggiarsi a “rivoluzionari”, i fascisti spesso hanno copiato, manipolato e modellato a loro piacimento, teorie e prassi della sinistra rivoluzionaria ed estrema, riprendendo temi e slogan della parte avversa... CONTINUA A LEGGERE QUI
Tra antisionismo e antisemitismo: fare Politica in Italia nel 2011
I primi sei mesi del 2011 consegnano all’Italia un ennesimo triste record e primato: il nostro paese è stato identificato e segnalato dalla apposita commissione dell’Onu -che si occupa di monitorare i fenomeni di discriminazione e violazione dei diritti civili nelle diverse nazioni- come lo stato sovrano in cui si sta diffondendo “in maniera sempre più massiccia e allarmante il fenomeno di massa dell’anti-semitismo”... CONTINUA A LEGGERE QUI
Antisionisti a 5 stelle? Risponde Furio Colombo
Sono meravigliato anch'io della frase, detta dal deputato Cinque stelle Paolo Bernini, che avrei immaginato impegnato a difendere ciò che resta della funzione del Parlamento e delle libertà italiane (così ci avevano promesso) e lo trovo indaffarato in un cattivo giudizio su Israele (che però non vuole conoscere) nel momento in cui a Washington iniziano, dopo una interruzione di molti anni, nuovi negoziati di pace con i Palestinesi... CONTINUA A LEGGERE QUI
STAY HUMAN... in che senso?
Siamo talmente abituati a leggere, ascoltare o a pronunciare alcune
frasi, che ormai le diamo per scontate: sono così e sono giuste, anche
perché attorno alla loro apparizione si accende nel nostro cervello la
lampadina del pacifismo e si genera immediatamente un largo ed
entusiastico consenso. Una di queste è senza dubbio la celeberrima "Stay human"motto diventato famoso grazie all'attivista dell'ISM, Vittorio Arrigoni, che ne ha fatto la sua bandiera... CONTINUA A LEGGERE QUI
Comunisti italiani e sionismo
La deflagrazione tra Israele e il Partito comunista italiano avvenne tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno del 1967. A fare da detonatore per l'esplosione, fu la «guerra dei Sei giorni» con cui lo Stato ebraico reagì ad una minaccia di distruzione e sconfisse il fronte arabo, che rappresentava una popolazione venticinque volte superiore a quella israeliana. Già la sera del 28 maggio — pochi giorni prima del conflitto — si tenne a Roma, al portico d'Ottavia, una veglia per Israele nel corso della quale l'architetto Bruno Zevi, il quale fino a pochi anni prima si definiva «azionista-comunista»... CONTINUA A LEGGERE QUI
Come sarebbe il mondo se vincesse Hamas?
Un
solo minuto. Per un solo minuto vorrei vedere come sarebbe il mondo se
vincesse Hamas. Se i regimi come l'Iran avessero la meglio
sull'occidente, se i talebani governassero sull'Afganistan, se i
califfati di Iraq fossero regimi legittimamente accettati dall'ONU... CONTINUA A LEGGERE QUI
Dal dondolo al bunker: lettera aperta di un'italiana a Tel Aviv
Salve,
il mio nome è Giulia e abito a Tel Aviv.
Ci abito adesso, perché io non
sono nata qui. Io sono di Rimini, la bella Rimini, in Romagna.
E'
semplicemente capitato che sia venuta a vivere in questo paese, non
l'avrei mai detto. Io mi sono solo innamorata di un timido ragazzo
incontrato per caso sui banchi di scuola all'università, un ebreo e un
israeliano. Sono ormai due anni che mi sono trasferita e sento di
dover condividere in questo delicato momento il mio bollettino... CONTINUA A LEGGERE QUI
Bené Berith Giovani: la Mogherini abbandoni la politica dell'ostruzionismo nel West Bank
(AGENPARL) – Roma, 27 giu 2014 - Il Bené
Berith Giovani apprende in queste ore l’esortazione del Ministro degli
Esteri Federica Mogherini a non impegnarsi in attività finanziarie e a
non investire nei Territori del West Bank, amministrati attualmente
secondo gli Accordi di Oslo del 1993, accordi firmati anche da Yasser
Arafat, l’allora leader dell’Organizzazione di Liberazione della
Palestina... CONTINUA A LEGGERE QUI
Daniel e Leonardo: italiani al fronte per Israele
(...) Prima di entrare in azione tuttavia l'ultima indicazione che ti dà il comandante è di non puntare il fucile su chi non è armato, condividere il tuo stesso cibo e la tua acqua con chi non ha da mangiare o da bere, fermare tutto se appare un bambino»... CONTINUA A LEGGERE QUI
Ada Ascarelli Sereni: storia di una sionista italiana
Si sarebbe spenta a 92 anni, nel novembre del 1998; era giunta in Israele nel 1927. La sua è la vicenda di un'eroina prima nascosta e silente all'ombra di Enzo Sereni, suo marito, e poi, dopo la sua tragica morte, di una leader intrepida e avventurosa, un'autentica salvatrice di decine di migliaia di vite e di anime scampate alla Shoah e dirette verso la loro risurrezione in Israele... CONTINUA A LEGGERE QUI
Acquedotto Pugliese: non dà da bere, ma da mangiare (e fa politica)
Apprendiamo dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno che l'Acquedotto Pugliese (AQP), società idrica partecipata al 100% dalla Regione Puglia, è in procinto di costruire un acquedotto di 7 chilometri in località Beit Ula, per «l’approvvigionamento idrico di 4.200 abitanti, attualmente sprovvisti di rete idrica». Nobile proposito, se non fosse che la cittadina in questione non si trova in Puglia nè tantomeno in Italia; bensì in provincia di Hebron, nel West Bank, territori sottoposti all'amministrazione dell'Autorità Palestinese... CONTINUA A LEGGERE QUI
... Ciò che ha subito colpito Lea è che «oltre il 20 per cento dei volontari stranieri non sono ebrei», vengono «da Stati Uniti, Canada, Sudamerica, Europa, India, Singapore» e «si sentono legati ad Israele per le ragioni più diverse, vogliono aiutare». Proprio con i non ebrei Lea ha debuttato come istruttore. «Era un gruppo di finlandesi ed olandesi, tutti cristiani, dai quali ho imparato molto in altruismo»... CONTINUA A LEGGERE QUI
Ada Ascarelli Sereni: storia di una sionista italiana
Si sarebbe spenta a 92 anni, nel novembre del 1998; era giunta in Israele nel 1927. La sua è la vicenda di un'eroina prima nascosta e silente all'ombra di Enzo Sereni, suo marito, e poi, dopo la sua tragica morte, di una leader intrepida e avventurosa, un'autentica salvatrice di decine di migliaia di vite e di anime scampate alla Shoah e dirette verso la loro risurrezione in Israele... CONTINUA A LEGGERE QUI
Acquedotto Pugliese: non dà da bere, ma da mangiare (e fa politica)
Apprendiamo dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno che l'Acquedotto Pugliese (AQP), società idrica partecipata al 100% dalla Regione Puglia, è in procinto di costruire un acquedotto di 7 chilometri in località Beit Ula, per «l’approvvigionamento idrico di 4.200 abitanti, attualmente sprovvisti di rete idrica». Nobile proposito, se non fosse che la cittadina in questione non si trova in Puglia nè tantomeno in Italia; bensì in provincia di Hebron, nel West Bank, territori sottoposti all'amministrazione dell'Autorità Palestinese... CONTINUA A LEGGERE QUI
Lea, la caporale italiana che ha conquistato Israele
... Ciò che ha subito colpito Lea è che «oltre il 20 per cento dei volontari stranieri non sono ebrei», vengono «da Stati Uniti, Canada, Sudamerica, Europa, India, Singapore» e «si sentono legati ad Israele per le ragioni più diverse, vogliono aiutare». Proprio con i non ebrei Lea ha debuttato come istruttore. «Era un gruppo di finlandesi ed olandesi, tutti cristiani, dai quali ho imparato molto in altruismo»... CONTINUA A LEGGERE QUI