Fu, nota Ion Mihai Pacepa, ex-capo della Securitate rumena, nel suo libro "The Kremlin Legacy", in un giorno del 1964, «fummo convocati a una riunione congiunta del KGB a Mosca». Il soggetto della riunione era di estrema importanza: «Si trattava di ridefinire la lotta contro Israele, considerato un alleato dell'Occidente nel quadro della guerra fredda che conducevamo». La guerra araba per la distruzione di Israele non era suscettibile di attirare molti sostegni nei «movimenti per la pace», satelliti de l’Unione Sovietica... CONTINUA A LEGGERE QUI
Dichiarazioni di Churchill agli Arabi di Palestina
La Delegazione Palestinese e la propaganda. - Dopo aver lodato l’attività della Delegazione Palestinese a Londra, e il consenso che vi trova negli ambienti politici, il Karmel rileva che essa, più che una missione ufficiale politica, è una missione di propaganda. La Palestina non può appoggiare la propria Delegazione come l’Irlanda sostiene de Valera, l’India la Delegazione pro Califfato, e l’Egitto Zaghlul, perché il suo popolo è debole per numero e importanza politica... CONTINUA A LEGGERE QUI
I fascisti no global Introduzione. L’originaria ambiguità del fascismo
Dalla notte dei tempi i fascisti (old o neo che si voglia) si proclamano “al di là di destra e sinistra”, “eversivi” e contro il “regime”. In questo loro atteggiarsi a “rivoluzionari”, i fascisti spesso hanno copiato, manipolato e modellato a loro piacimento, teorie e prassi della sinistra rivoluzionaria ed estrema, riprendendo temi e slogan della parte avversa. Basti ricordare che molti dei nomi fascisti e neofascisti non abbiano fatto altro che riprendere nomi della sinistra comunista e rivoluzionaria... CONTINUA A LEGGERE QUI
Dalla notte dei tempi i fascisti (old o neo che si voglia) si proclamano “al di là di destra e sinistra”, “eversivi” e contro il “regime”. In questo loro atteggiarsi a “rivoluzionari”, i fascisti spesso hanno copiato, manipolato e modellato a loro piacimento, teorie e prassi della sinistra rivoluzionaria ed estrema, riprendendo temi e slogan della parte avversa. Basti ricordare che molti dei nomi fascisti e neofascisti non abbiano fatto altro che riprendere nomi della sinistra comunista e rivoluzionaria... CONTINUA A LEGGERE QUI
Federico Grote era un sacerdote tedesco; nel 1892 fondo' i Circoli dell'Operaio Cattolico sulla base dell' esperienza della sindacalizzazione cattolica tedesca " al fine di difendere e promuovere il benessere materiale e spirituale della classe operaia, in netto contrasto con la propaganda del socialismo che con promesse ingannevoli, conduce il lavoratore alla sua rovina temporale ed eterna ... ", inaugurando precocemente la pratica della Chiesa cattolica di Argentina nella questione sociale... CONTINUA A LEGGERE QUI
La verità sul processo di pace
di Danny Ayalon
Un breve video che ripercorre le tappe storicamente documentate del processo di pace, mai portato a termine fra Israele e Palestina. E' proprio vero, che Israele è uno Stato imperialista e occupante? Sono fondate le rivendicazioni territoriali palestinesi? GUARDA IL VIDEO
La verità sulla West Bank
di Danny Ayalon
La storia degli Stati si fa sul diritto internazionale. Oggi si parla molto di "West Bank" ("Cisgiordania"), di "territori occupati", di "confini del 67". M al di là della notizia giornalistica, che fondamento storico hanno queste definizioni? GUARDA IL VIDEO (sottotitoli in italiano)
La verità sui rifugiati
di Danny Ayalon
Un bellissimo video che spiega finalmente con chiarezza l'unicità e l'assurdità dello statuto di rifugiati da cui non si affrancano i Palestinesi, nonostante 60 anni di storia. Come mai i rifugiati palestinesi crescono in numero esorbitante di anno in anno? GUARDA IL VIDEO
Ecco lo Stato rifiutato dai palestinesi
L’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert era pronto a dare ai palestinesi terre tolte alle comunità israeliane confinanti con la striscia di Gaza e alle riserve naturali dei colli di Giudea in cambio dell’annessione a Israele dei principali blocchi di insediamenti in Cisgiordania.
Secondo la mappa proposta da Olmert, pubblicata per la prima volta giovedì da Ha’aretz, il futuro confine fra Israele e striscia di Gaza sarebbe stato corso a ridosso di kibbutz e moshav come Be'eri, Kissufim e Nir Oz i cui terreni sarebbero stati ceduti ai palestinesi... CONTINUA A LEGGERE QUI
Non serve essere sionisti per riconoscere un falso ideologico
(...) Eppure non c'è nulla da fare, la forza della propaganda sta nella sua sintesi, nella velocità di quel messaggio che si coglie al volo, a colpo d'occhio, mentre le smentite sono lente e pesanti, si portano dietro un sacco di parole e richiedono volontà, tempo, attenzione che i più non hanno... CONTINUA A LEGGERE QUI
Islamismo e nazismo: una fusione storica? I Fratelli Musulmani e Hamas
di Matthias KÜNTZEL
L'Islamismo nasce nello stesso tempo del nazismo.
Contrariamente a un'idea diffusa, il movimento politico islamista non è nato negli anni '60 ma durante gli anni '30. Il successo di questo movimento non fu ispirato dal fallimento delle politiche nasseriane, ma dalla escalation del nazismo... CONTINUA A LEGGERE QUI
Nel 1937, il Mufti testimonio' davanti alla Commissione Peel, incaricata di indagare le cause dei disordini tra ebrei e arabi in quella che allora era conosciuta come "Palestina". Il Mufti rese una testimonianza straordinaria: la maggior parte della terra in possesso degli ebrei, costantemente accusati di "rubare" fu in effetti acquistata agli arabi. E gli arabi furono, secondo le definizioni degli avvocati, "ben disposti venditori"... CONTINUA A LEGGERE QUI
Il linguaggio come arma di delegittimazione:
l' "ANTISIONISMO"
La maggior parte della gente pensa che il linguaggio, e in particolare il discorso, sia trasparente e serva a trasmettere informazioni. Ora, ogni parola ha una storia, e questa storia grava con tutto il suo peso sul suo uso, anche se non ne siamo coscienti... CONTINUA A LEGGERE QUI
Le altre radici dell'antisemitismo
«Essere qui capitalista di Palestina?». Risposta: «Gli ebrei stanno lì». Il fascista italiano e il nazista tedesco si intendevano, parlavano una stessa lingua. Che era come tutte le lingue frutto di una storia. Comincia così l’ultimo libro di Michele Battini, Il socialismo degli imbecilli. Propaganda, falsificazione, persecuzione degli ebrei (Bollati Boringhieri, Torino, 2010, euro 18)... CONTINUA A LEGGERE QUI
«Essere qui capitalista di Palestina?». Risposta: «Gli ebrei stanno lì». Il fascista italiano e il nazista tedesco si intendevano, parlavano una stessa lingua. Che era come tutte le lingue frutto di una storia. Comincia così l’ultimo libro di Michele Battini, Il socialismo degli imbecilli. Propaganda, falsificazione, persecuzione degli ebrei (Bollati Boringhieri, Torino, 2010, euro 18)... CONTINUA A LEGGERE QUI
Storia taciuta degli "ebrei arabi" e della loro cacciata
Per 2000-2400 anni, gli ebrei hanno vissuto nelle terre che oggi consideriamo arabe. L'arrivo degli arabi-islamici 1300 anni fa nelle terre che vanno dall'Eufrate all'Atlantico ha comportato lo scontro degli arabi con le popolazioni residenti, ebrei inclusi: Caima, l'ultima regina marocchina a resistere all'invasione araba, era per l'appunto berbera ed ebrea. Il Patto di Omàr stabilì 1100 anni fa la possibilità per il residente di fede ebraica o cristiana di vivere in condizione di dhimmi, di protetto: pagando una tassa si poteva avere qualche diritto e salva la vita... CONTINUA A LEGGERE QUI
Bensoussan, un libro contro il pregiudizio “Israele non è nato dal senso di colpa dei Paesi europei”
Israele è nato dalla Shoah. Un pregiudizio diffuso e allarmante, un concetto utilizzato dai detrattori per delegittimare l’esistenza stessa dello Stato israeliano. Contro questa falsa concezione il professor Georges Bensoussan, docente all’università Sorbona IV, oppone la storia, i fatti... CONTINUA A LEGGERE QUI
Io credo che la guerra nel Medio Oriente durerà ancora molti, molti anni. E le dico perchè. Per l'indifferenza con cui i capi arabi mandano a morire la propria gente, per il poco conto in cui tengono la vita umana, per l'incapacità dei popoli arabi a ribellarsi e dire basta... CONTINUA A LEGGERE QUI
Nell'epoca nella quale è bon ton rimettere costantemente in questione la legittimità ebraica in Israele, la scoperta di un'opera storica capitale per la questione, scritta nel XVII secolo, apporta nuovi, importanti chiarimenti. "Viaggio in Palestina", è il titolo di quest'opera scritta nel 1695, da Hadrian Reland (o Relandi), cartografo, geografo, filologo e professore di filosofia olandese... CONTINUA A LEGGERE QUI
Per cinquant'anni, i critici d'Israele si sono serviti della battaglia di Deir Yassin per oscurare l'immagine dello Stato ebraico, asserendo che i combattenti ebrei massacrarono centinaia di civili arabi durante una battaglia in quel villaggio arabo vicino a Gerusalemme nel 1948. Quest'analisi porta alla luce per la prima volta molti importanti documenti, in precedenza mai apparsi in lingua inglese, che aiutano a chiarire ciò che realmente avvenne a Deir Yassin in quel giorno fatale... CONTINUA A LEGGERE QUI
Il prima e il dopo lo stato di Israele
A partire dalla prima metà del XIX secolo, i pionieri Sionisti si unirono alle comunità ebraiche locali nel ricostruire la madrepatria ebraica in quella che era allora l’Impero turco, acquistando terra dalla Corona turca e da possidenti arabi (gli effendi)... CONTINUA A LEGGERE QUI
ONU, ONG e la guerra fondata sui principi dei diritti umani: dalla lezione di Durban al Goldstone Report
Dieci anni fa, le false accuse di “massacro” e “crimini di guerra” contro i civili palestinesi a Jenin rappresentarono il primo esempio di un nuovo tipo di guerra che sfrutta i principi dei diritti umani. Questa fu la prima volta che venne applicata la strategia sviluppata solo pochi mesi prima, durante la Conferenza Mondiale Contro il Razzismo, organizzata dall'ONU nel 2001 (la tristemente famosa Conferenza di Durban)... CONTINUA A LEGGERE QUI
I neri e i rossi. Storia dei legami fra il Gran Muftì di Gerusalemme e Mussolini
Buon giorno Prof. Fabei, come è iniziata la sua passione per la ricerca storica? La mia passione per la storia risale al periodo degli studi universitari a Perugia, quando seguendo le lezioni del professor Galli Della Loggia, docente di Storia moderna, su Joseph de Maistre, Vincenzo Cuoco, la Vandea e la controrivoluzione in Francia mi appassionai a quegli argomenti. Erano gli anni della Rivoluzione islamica iraniana, dell’invasione sovietica dell’Afghanistan e del risveglio dell’Islàm... CONTINUA A LEGGERE QUI
Sfatiamo un po' di miti sulla storia dello Stato di Israele
Non è vero che nel '48 gli ebrei hanno rifiutato la spartizione della Palestina mandataria decisa dalle Nazioni Unite: Israele non solo la ha accettata, ma nel '48 è stato anche istituito un Governo palestinese per la Palestina con sede a Gaza, sotto protezione egiziana, ed un altro con sede a Ramalla, sotto la protezione giordana ed irakena (che nel suo primo raduno nel '48 dichiarò di volere l'annessione alla Giordania). Il problema è stato che sia la Giordania, che l'Irak, che l'Egitto volevano la Palestina per sé e quindi gli arabi hanno rifiutato di accettare uno Stato palestinese... CONTINUA A LEGGERE QUI
Israele non ha una costituzione scritta?
Quando si smetterà di ripetere che Israele non ha una costituzione? Se qualcuno vuole realmente migliorare il diritto costituzionale israeliano, che sostenga le sue tesi. Ma bisogna smetterla di denigrare Israele sostenendo che non ha nessuna costituzione. In realtà Israele ha una costituzione, ed è una costituzione scritta. CONTINUA A LEGGERE QUI
Israele Stato ebraico: fondamenti
Il concetto di "stato ebraico" designa l'aspirazione nazionale del popolo ebraico all'autodeterminazione sul territorio del suo stato. Si tratta di un diritto attribuito a tutto il popolo dal diritto internazionale in materia di diritti dell'uomo. C'è ampio consenso sull'applicare agli ebrei la definizione di "popolo" secondo l'insieme dei criteri definiti dal diritto internazionale... CONTINUA A LEGGERE QUI
Alle origini dell'imbroglio britannico
Qualche tempo fa è stato presentato al pubblico il libretto "Questa Terra è la mia Terra - Mandato per la Palestina", traduzione in italiano di un testo in inglese di Eli H. Hertz. Il libro riporta documenti noti agli storici, ma purtroppo trascurati e probabilmente ignoti anche a molti sostenitori di Israele, che evidenziano gli aspetti legali del popolo ebraico alla terra biblica chiamata in seguito Palestina... CONTINUA A LEGGERE QUI
Alle origini dell'imbroglio britannico
Qualche tempo fa è stato presentato al pubblico il libretto "Questa Terra è la mia Terra - Mandato per la Palestina", traduzione in italiano di un testo in inglese di Eli H. Hertz. Il libro riporta documenti noti agli storici, ma purtroppo trascurati e probabilmente ignoti anche a molti sostenitori di Israele, che evidenziano gli aspetti legali del popolo ebraico alla terra biblica chiamata in seguito Palestina... CONTINUA A LEGGERE QUI
“Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l’unità araba contro lo Stato d’Israele. In realtà oggi non c’è differenza tra giordani,palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poichè gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l’esistenza di un distinto “popolo palestinese” da opporre al sionismo... CONTINUA A LEGGERE QUI
Molte storie di combattenti ebrei contro il nazismo sono rimaste nascoste, a volte non raccontate perché ritenute marginali e, a torto, poco importanti. Quella che sto per raccontare è soprattutto la storia di un viaggio. Viaggio prima della disperazione e poi della vittoria. Comincia in Austria, passa per la Palestina britannica, si sposta nell’Oceano Indiano, torna indietro fino in Egitto, e da qui in Europa, precisamente in Belgio. Per farmi raccontare bene questa odissea ebraica degli anni Quaranta, ho contattato un reduce della Brigata Ebraica. Il suo nome è Henry (Heinrich) Wellisch... CONTINUA A LEGGERE QUI
Sionismo 1882-1939, tratto da Chaim Potock "Storia degli ebrei"
"La linea di partizione non sarà altro che una linea di fuoco e sangue"
Sotto il regno di Nicola I, la Russia garantì ai suoi ebrei alcuni diritti, divennero fra le altre cose liberi di dimorare dove volessero. Nel 1861 venne abolita la servitù della gleba, si diffondevano le idee socialiste e darwiniane. Molti ebrei aderirono a gruppi rivoluzionari. Man mano che i divieti del passato venivano meno, entravano prepotentemente nella vita culturale del paese: soprattutto intellettuali, giornalisti, poeti, artisti, e ovviamente letterati. Al punto da creare disagio nell’intellighenzia russa. Parliamo di Dostoevsky, Gogol, Puskin, ma anche gli stessi Marx e Bakunin. Come disse Theodor Herzl, al banchiere Hirsh..CONTINUA A LEGGERE QUI
...L'avvertimento fu inutile. L'esodo dei profughi arabi continuava. Nelle grandi città, Haifa e Yaffo-Tel-Aviv, agli attacchi arabi ai quartieri ebraici, risposero contrattacchi efficaci degli ebrei. Alla fine di aprile, gli arabi fuggirono Yaffo e Haifa in massa, nonostante le suppliche degli inglesi e delle autorità israeliane. Secondo il Console degli Stati Uniti in Haifa, "... i leader arabi, dominati dai mufti locali" spingono "tutti gli arabi a lasciare la città... CONTINUA A LEGGERE QUI
La Dichiarazione Balfour
La Dichiarazione Balfour fu rilasciata sotto forma di lettera dal ministro degli Esteri britannico, Lord Arthur James Balfour, a Lord Rothschild. Fu consegnata a Chaim Weizmann, attivista sionista, per attestare l'appoggio britannico al progetto di un "focolare nazionale" ebraico in Palestina. Ci sono diverse teorie sul perché gli inglesi decisero di firmare la dichiarazione di Balfour... CONTINUA A LEGGERE QUI
Parliamo di Hebron
Circa 700 anni fa i Memmelucchi conquistarono Hebron, dichiararono il luogo proprieta' islamica, proibirono l'entrata alla Grotta a tutti gli ebrei e non permisero loro di avvicinarsi piu' di sette passi dall'inizio della scalinata. Sette passi per poter pregare, sette passi che non permettevano neppure di vedere l'entrata della Grotta. Nonostante queste pesanti discriminazioni gli ebrei del mondo continuavano ad arrivare a Hebron insediandosi, praticamente gli uni sugli altri, sulla collina di Tel Rumedia... CONTINUA A LEGGERE QUI
David Lloyd George: dalla Dichiarazione Balfour all'infamia del White Paper. Gli inglesi non mantennero il patto con la comunità ebraica
...Gli Ebrei hanno scelto di accettare la nostra parola a preferenza di quella data loro dai tedeschi. La famosa dichiarazione Balfour sulla creazione di una patria per gli ebrei nella terra di Canaan non è stata un'offerta scaturita dalla nostra grazia sovrabbondante. E' importante e si deve tenere ben presente che si trattava di un patto che richiedeva il contraccambio...CONTINUA A LEGGERE QUI
Quali origini per il "popolo palestinese"?
«La storia del popolo palestinese risale fino al...». A questo punto gli storici arabi non trovano l'accordo: alcuni sostengono che il "popolo palestinese" vanta 4.000 anni di storia; altri si spingono fino a 10.000 anni, c'è chi parla di 30.000 anni e non manca chi spara addirittura 100.000 anni di storia: il che renderebbe l'uomo di Neanderthals piuttosto giovanile a confronto dell'"uomo palestinese". Ma sebbene gli storici arabi non concordino sulla data di nascita del palestinese, su un aspetto sono unanimi: è comparso sulla Terra molto prima degli ebrei, dei romani o dei greci. C'è solo un problema: di tutta questa millenaria storia, non si trova alcuna traccia... CONTINUA A LEGGERE QUI
Comunisti italiani e Sionismo
...puntando l’indice verso le Botteghe Oscure aggiunse: visto che come dite «c’è il pericolo che gli Stati Uniti sostengano Israele, perché, per evitare che tale pericolo si concretizzi, non premete sull’Unione Sovietica affinché sia l’Unione Sovietica ad aiutare Israele?» Domanda fintamente ingenua, dal momento che Zevi quella sera sa benissimo (e lo dice apertamente) che «l’Unione Sovietica, oltre a non aiutare Israele, istiga e arma i Paesi arabi che vogliono distruggerlo».E racconta di «molti comunisti che si trovano in uno stato drammatico di imbarazzo». A quel punto alcuni militanti del Pci chiedono di poter prendere la parola. Ma l’intellettuale ex azionista Aldo Garosci pone la condizione che essi strappino in pubblico la tessera del loro partito... CONTINUA A LEGGERE QUI
«La storia del popolo palestinese risale fino al...». A questo punto gli storici arabi non trovano l'accordo: alcuni sostengono che il "popolo palestinese" vanta 4.000 anni di storia; altri si spingono fino a 10.000 anni, c'è chi parla di 30.000 anni e non manca chi spara addirittura 100.000 anni di storia: il che renderebbe l'uomo di Neanderthals piuttosto giovanile a confronto dell'"uomo palestinese". Ma sebbene gli storici arabi non concordino sulla data di nascita del palestinese, su un aspetto sono unanimi: è comparso sulla Terra molto prima degli ebrei, dei romani o dei greci. C'è solo un problema: di tutta questa millenaria storia, non si trova alcuna traccia... CONTINUA A LEGGERE QUI
Comunisti italiani e Sionismo
...puntando l’indice verso le Botteghe Oscure aggiunse: visto che come dite «c’è il pericolo che gli Stati Uniti sostengano Israele, perché, per evitare che tale pericolo si concretizzi, non premete sull’Unione Sovietica affinché sia l’Unione Sovietica ad aiutare Israele?» Domanda fintamente ingenua, dal momento che Zevi quella sera sa benissimo (e lo dice apertamente) che «l’Unione Sovietica, oltre a non aiutare Israele, istiga e arma i Paesi arabi che vogliono distruggerlo».E racconta di «molti comunisti che si trovano in uno stato drammatico di imbarazzo». A quel punto alcuni militanti del Pci chiedono di poter prendere la parola. Ma l’intellettuale ex azionista Aldo Garosci pone la condizione che essi strappino in pubblico la tessera del loro partito... CONTINUA A LEGGERE QUI