sabato 14 aprile 2012

"Sulla Siria sbagliate tutto"

 

Lettera a Manifesto e dintorni di un ex

L'ex mediorientalista de "Il Manifesto", Saad Kiwan, dice in questa lettera aperta che la sinistra antagonista sulla Siria sbaglia tutto. E spiega perché.
redazione
giovedì 16 febbraio 2012 23:51

di Saad Kiwan



Cari amici de "Il Manifesto", sono passati un po' di anni da quando lavoravamo insieme a Via Tomacelli, ma vi leggo sempre da quaggiù. Lo sapete che sono tornato a Beirut, per una scelta di vita. In questi ultimi tempi, leggendovi, ho sentito il bisogno di dirvi che qui da noi ci sono dittatori in divisa o in borghese che governano da decenni , arrestano, reprimono, e torturano i loro popoli, sfruttano e accumulano fortune da miliardi di dollari saccheggiando le ricchezze dei loro paesi. Tutto questo in nome del "far fronte all'imperialismo e al colonialismo, e al sionismo" nel nome degli arabi, ovviamente! E guarda caso, questi dittatori sono stati sostenuti, difesi e armati dall'ex Urss e dai paesi di quello che era il blocco comunista, sempre in nome dell'antimperialismo e dall'anticapitalismo, e in nome del "riscatto e dell'emancipazione politica e sociale dei popoli".

Anche noi, o parecchi come me, credevamo allora a quegli slogan. E tra quei dittatori figura il "piccolo dittatore" siriano Bashar Assad, da quasi 12 anni al potere, che ha ereditato dal padre, il generale Hafez Assad, che ha governato la Siria per ben 30 anni dopo aver organizzato un golpe contro i suoi compagni del partito Baath (di matrice nazional-fascista, dichiarandosi pure socialista).

Quel padre che ha ordinato il massacro di oltre 20mila persone della città di Hama, nel 1982, oggi rischia di essere superato dal figlio Bashar che sta applicando la sua "cura riformista" mettendo nel "suo conto" oltre 10mila siriani uccisi, 1000 persone massacrate in una settimana sola a Homs, più di 400 bambini uccisi e oltre 20mila prigionieri e detenuti in campi di concentramento, insieme a decine di migliaia di scomparsi in undici mesi... Questo Bashar viene difeso a spada tratta dalla Russia di Putin, erede dell'Urss, per il quale ha già posto il veto al consiglio di sicurezza per ben due volte. Forse perche Mosca lo considera ancora giovane e quindi in grado di governare ancora per altri 30 anni, per opporsi all' "influenza americana e all'espansionismo sionista" nella regione, quando poi lo stesso Bashar e gli altri dittatori sono stati sempre tollerati, e qualcuno anche appoggiato, dagli Stati Uniti "imperialisti". Tutti costoro hanno sempre avuto con gli Usa rapporti continui, firmato accordi anche militari e di collaborazioni contro il terrorismo. Sono invece i popoli in rivolta, la "primavera araba", a cacciare i vari Ben Ali, Mubarak, Gheddafi, Ali Saleh e certamente quel cinico e sanguinario Assad.

Allora, a certa sinistra vetero-comunista oggi dico : basta con le ideologie, basta essere faziosi, miopi e fanatici, ma anche facilmente manipolati.

(Sinistra per Israele -Trentino)

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