Fino alla creazione dello stato d’Israele, un sionista era definito come “qualcuno ... che vuole stabilire uno stato ebraico in Eretz Israel.”
Il desiderio di creare uno stato ebraico in Eretz Israel non poteva più definire il termine “sionista” dal momento che lo stato di Israele era già stato creato. La definizione che si addice al periodo successivo il 1948 è quindi la seguente: sionista è chi accetta il principio secondo cui lo stato di Israele appartiene non solo ai suoi cittadini, ma anche a tutto il popolo ebraico.
Questa è la definizione e, a mio avviso, ciò che è più importante è l’ultimo punto, ovvero che i sionisti considerano lo stato di Israele come appartenente al popolo ebraico nel suo complesso.
Il sionismo non è una ideologia esaustiva.
Dichiarandosi sionisti, di sé si dice molto poco e rimane infatti da chiarire la propria posizione sul suo rapporto con la società, sul problema dei territori, sulle questioni della religione e dello stato, sul problema delle disuguaglianze sociali, e su altro. Il sionismo non può sostituire un’ideologia, come il socialismo, il liberalismo, o la religiosità...
A. B. Yeoshua
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