Da un articolo di Uriel Lynn
Quando si smetterà di ripetere che Israele non ha una costituzione? Se qualcuno vuole realmente migliorare il diritto costituzionale israeliano, che sostenga le sue tesi. Ma bisogna smetterla di denigrare Israele sostenendo che non ha nessuna costituzione. In realtà Israele ha una costituzione, ed è una costituzione scritta.Avere una costituzione non significa avere un unico documento, stampato e infiocchettato, composto come un unico testo e approvato in un certo preciso momento di entusiasmo spirituale della nazione.
Avere una costituzione significa avere strumenti che di una costituzione abbiano il contenuto e il rango nel quadro del sistema legale. Secondo questo criterio sostanziale, è chiaro che Israele ha una costituzione scritta, sebbene non sia ancora completa né del tutto coerente: ma è pur sempre una costituzione in tutti i sensi della parola.
Da tempo Israele ha deciso che la sua costituzione si sarebbe formata, passo dopo passo, attraverso una serie di leggi fondamentali di valore costituzionale. Nell’arco di quarant’anni vennero promulgate nove Leggi Fondamentali. Sono leggi che si occupano del Governo, del Parlamento (Knesset), del Controllore di stato, del sistema giudiziario, delineando i rapporti di questi poteri fra loro. Vi sono poi Leggi Fondamentali che riguardano il ruolo del Presidente e delle Forze di Difesa. Leggi Fondamentali stabiliscono anche il sistema elettorale, delineando il sistema di governo democratico israeliano.
Quella che per molti anni è mancata era la parte sui diritti umani, quel Bill of Rights che è parte integrante e significativa di ogni testo costituzionale. Nel 1992, quando ero presidente della Commissione parlamentare per la costituzione, la legge e la giustizia, approvammo due Leggi Fondamentali concernenti le libertà dell’individuo: la Legge Fondamentale “Libertà e dignità umana” e la Legge Fondamentale “Libertà di occupazione lavorativa”. Due sono le persone che contribuirono in modo particolare all’approvazione di queste due leggi: il prof. Amnon Rubinstein e il parlamentare Yitzhak Halevi. Si tratta di due leggi concise, ma di vaste implicazioni. Sono essenzialmente il Bill of Rights israeliano.
Poco prima che venissero approvate queste due leggi, il prof. Albert Blaustein della Rutgers University, un rinomato esperto in diritto costituzionale, pubblicò un libro sulle costituzioni nel mondo nel quale citava il fatto che, su 170 paesi, solo sei non hanno una costituzione scritta. Di questi, tre sono paesi arabi (Oman, Libia e Arabia Saudita) che sostengono d’avere il Corano come costituzione. Gli altri tre sono paesi democratici che aderiscono al principio secondo cui il parlamento è la massima autorità del sistema legale: Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Israele.
Dopo aver letto il libro, mandai al prof. Blaustein una traduzione delle due Leggi Fondamentali approvate nel 1992 riguardanti i diritti umani. La sua risposta fu: “Non posso essere più d’accordo con lei. È evidente che Israele ha una costituzione”.
Il diritto di “revisione giudiziaria” da parte della magistratura, vale a dire il potere di revocare leggi che contrastino con i diritti e le libertà fondamentali stabiliti nelle Leggi Fondamentali, è esplicitamente attribuito da queste due Leggi Fondamentali alla Corte Suprema, in modo analogo a quello attribuito alla Corte Suprema degli Stati Uniti, e con risultati soddisfacenti.
Alla costituzione israeliana mancano ancora alcune parti essenziali: mancano strumenti costituzionali relativi al diritto all’eguaglianza e alla libertà di pratica religiosa. Inoltre, i principi fondamentali inscritti nelle undici Leggi Fondamentali finora approvate non sono del tutto coerenti fra loro. Alcune Leggi Fondamentali possono essere modificate con un voto a maggioranza semplice della Knesset, altre necessitano di maggioranze qualificate di 61 o 70 voti (su 120). Ma questo non significa che Israele non abbia una costituzione scritta: la verità è che ha una costituzione che deve essere completata. Chiunque voglia farlo deve lasciar perdere la pretesa di dotare lo stato di Israele di una costituzione nuova di zecca.
Dunque, cerchiamo di non fare affermazioni superficiali sulla presunta mancanza di una costituzione israeliana. L’unica cosa che occorre fare è completare e migliorare la costituzione già esistente.
(Da: Jerusalem Post, 23.10.07)
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