domenica 15 aprile 2012

Otto motivi per cui chi è di sinistra dovrebbe stare a fianco di Israele

 

1 agosto 2010
 Alan Krinsky


Israele continua ad essere il demonio prototipale della sinistra. Il principale esempio di un regime repressivo che abusa dei diritti umani. Nella sinistra, la gente si mobilita e si sente oltraggiata da Israele più che per qualsiasi altra causa. La presunta malvagità di Israele farà mobilitare i manifestanti nel freddo e nei giorni di pioggia in un modo impossibile per qualunque altro problema. Molte di queste persone sono sincere, ma forse fuorviate.

Nella maggior parte dei modi, la mia politica personale tende a essere liberal e di sinistra: sono favorevole all'assistenza sanitaria pubblica e universale, mi sono opposto alla guerra in Iraq e alla "presidenza imperiale" Bush-Cheney, ho anche votato due volte per Ralph Nader. Tuttavia, come il filosofo francese Bernard Henri-Lévy, mi differenzio su Israele e rifiuto la demonizzazione di Israele, sia presso le Nazioni Unite, sia nel mondo dei media, o fra la gente di sinistra in America e in Europea.

Se i miei compagni della sinistra o addirittura liberal pensano che il movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni aiuterà a porre fine al conflitto israelo-palestinese, così come a portare la pace in Medio Oriente e l'armonia nella comunità delle nazioni, stanno tristemente sbagliando. C'è una differenza tra la critica e la demonizzazione, e la campagna contro Israele è di quest'ultimo tipo. La critica, e ve ne è tanta all'interno della sana democrazia propria di Israele, può portare a dei cambiamenti positivi. Ma il tentativo mirato a demonizzare Israele, mai intrapreso nei confronti di qualsiasi altra nazione, è volto a delegittimare Israele e minare la sua stessa esistenza, come se i problemi del mondo fossero colpa degli israeliani - la colpa degli ebrei - e come se, se solo se ne andassero via di là, tutto andrebbe per il meglio.

Non solo si tratta di una spiacevole illusione, ma questo attacco concertato contro Israele tradisce i principi della sinistra.

Ecco, dunque, quali sono gli otto motivi per cui la gente di sinistra dovrebbe essere a favore di Israele (o, per lo meno, a favore della pace, invece che contraria a Israele):

1. Diritti Umani. La sinistra combatte per i diritti umani nel mondo. Anche se uno pensa che Israele o i suoi soldati siano colpevoli di violazioni dei diritti umani (anche se io non sono disposto, in via preliminare, a concedere questo punto), non esiste confronto internazionale o storico con cui si possa ragionevolmente annoverare Israele tra i peggiori criminali del mondo o della storia. Se guardiamo alle dimensioni del conflitto, al numero delle vite perse, o al trattamento della stampa o dei dissidenti, ci sono troppi esempi di spargimento di sangue e di persecuzione che fanno impallidire ogni atto compiuto da Israele contro i palestinesi negli ultimi quattro decenni trascorsi dalla Guerra dei Sei Giorni, quando Israele fu attaccato dai suoi vicini. Anche il trattamento dei palestinesi da parte degli arabi, come nel massacro del Settembre Nero in Giordania, ha causato migliaia di morti, forse più in 10 giorni che in quattro decenni di conflitto israelo-palestinese. E come possiamo paragonare Israele allo Zimbabwe di Mugabe, o la repressione cinese in Tibet e a Tianneman? Oppure, ai desaparecidos e gli squadroni della morte nelle strade dell'America Latina oppure ai campi di sterminio di Pol Pot? Per non parlare dei genocidi perseguiti dai regimi assassini di Hitler o di Stalin? Cerchiamo di essere chiari: un genocidio è un tentativo di sterminare un intero popolo e la sua cultura; questo non è ciò che è successo ai palestinesi, e non è l'obiettivo della politica israeliana. Al contrario, l'obiettivo esplicito di Hamas è quello di eliminare Israele. Quindi, se noi sosteniamo i diritti umani e contrastiamo le persecuzioni, non dovremmo prima concentrare i nostri sforzi sui luoghi dove si trovano le situazioni peggiori? Qualcuno può razionalmente sostenere che tra questi luoghi, per non parlare del più orrendo di tutti, ci sia una piccola nazione, sulla costa orientale del Mar Mediterraneo?

2. Internazionalismo. La gente di sinistra tende a sostenere l'internazionalismo. Qualcuno potrebbe pensare che le Nazioni Unite siano l'organizzazione mondiale più dedicata a promuovere questo obiettivo. Ma come è possibile che Israele, questa piccola nazione, sia diventata una preoccupazione così centrale? Dal 2003 al 2010, ci sono stati più di 900 iniziative per i diritti umani contro Israele alle Nazioni Unite e il successivo più vicino è il Sudan a poco meno di 400. Israele è l'unico membro delle Nazioni Unite ad essere escluso da qualsiasi dei cinque gruppi regionali. E non dovrebbe tutta la sinistra opporsi all'assurdità del cosiddetto Consiglio dei Diritti Umani, di cui fanno parte campioni dell'umanitarismo come la Cina, il Pakistan, l'Arabia Saudita e il Kirghizistan? Come può il popolo della sinistra rimanersene muto quando il Primo Ministro turco denuncia Israele per crimini contro i diritti umani, e subito dopo promette ai curdi di "affogare nel proprio sangue," in un conflitto con violazioni dei diritti umani da entrambe le parti e decine di migliaia di persone uccise? Se Gaza non è il posto ideale per vivere, se gli abitanti di Gaza stanno soffrendo, tuttavia le foto sul New York Times e altrove e le testimonianze dei reporter dimostrano chiaramente che gli abitanti di Gaza non muoiono di fame, gli scaffali dei loro negozi non sono vuoti, nè di prodotti alimentari nè di beni di consumo; anche se è difficile, come la situazione può essere, semplicemente non è il culmine di disastri dei diritti umani, e Israele quindi non merita la maggiore condanna internazionale tra tutte le altre nazioni del mondo.

3. Pace. La gente di sinistra vuole la pace. In Medio Oriente e altrove. I sondaggi rendono chiaro che, prevalentemente, gli israeliani desiderano di pace con i loro vicini; i difficili sacrifici, compreso il ritiro unilaterale da Gaza, lo rendono evidente. Gli israeliani sono pronti per una soluzione a due Stati che sia sicura e a vivere fianco a fianco in pace. Nel frattempo, l'obiettivo dichiarato dei suoi nemici è porre fine alla sua esistenza. Un semplice esperimento mentale dovrebbe rendere la materia brutalmente chiara: se domani Hamas e gli altri gruppi palestinesi decidessero unilateralmente di deporre le armi, cosa ne conseguirebbe? La pace. Se gli israeliani unilateralmente deponessero le armi, cosa ne conseguirebbe? Milioni di ebrei uccisi o esiliati. Chiunque nella sinistra non riconosca ciò vive negando la realtà. Le persone di sinistra dovrebbero sostenere la pace invece di vivere negando la realtà.

4. Anti-autoritarismo. La gente di sinistra si oppone all'autoritarismo e a alle dittature e invece sostiene la sovranità popolare e democratica. Israele mantiene una vivace democrazia parlamentare, con una vasta gamma di punti di vista rappresentati, molto più che negli Stati Uniti, per esempio. Infatti, i partiti arabi e comunisti hanno avuto per lungo tempo i rappresentanti eletti nella Knesset israeliana. Possiamo immaginare tale rappresentività, nonché la libertà di assemblea e la libertà di parola, tra i vicini arabi di Israele? Nella Striscia di Gaza governata da Hamas? In Egitto o in Siria o in Arabia Saudita? Osteggiando Israele e sostenendo i gruppi come Hamas, la sinistra non sta sostenendo una lotta di liberazione, ma piuttosto il tentativo di sostituire l'unica democrazia del Medio Oriente con un'ennesima dittatura oppressiva. Le persone di sinistra desiderano veramente un risultato del genere? Come può uno dei più importanti sforzi a boicottare, disinvestire e sanzionare essere diretto a una nazione democratica come questa? Come Bernard Henri-Levy ha scritto sul Huffington Post, regna la "Confusione di un'epoca in cui si lotta contro le democrazie come se fossero dittature o stati fascisti. Nel mezzo di questo gorgo di odio e di follia c'è Israele. Ma esso mette in discussione anche, come dovremmo essere ben consapevoli, alcune dei punti fermi più preziosi stabiliti nel movimento delle idee negli ultimi trenta anni, specialmente a sinistra, e sono questi a essere messi in pericolo."

5. Dignità umana e uguaglianza. La sinistra combatte a per i valori di dignità e di uguaglianza. Sono questi tratti meglio rappresentati da parte di Israele oppure dai suoi vicini? Guardate quanto gli israeliani diano valore alla vita di un singolo soldato, disposti a scambiare centinaia di prigionieri per un solo soldato, e anche a scambire dei prigionieri solo per recuperare dei morti per dare loro una sepoltura. Guardate le regole di ingaggio delle Forze Israeliane di Difesa, a come IDF telefoni e mandi volantini ai civili per avvertirli: c'è qualsiasi altro esercito forse che faccia una cosa simile? In termini di uguaglianza e di diritti umani, confrontare la condizione delle donne e diritti di gay e lesbiche in Israele con quella del resto del Medio Oriente. E in termini di dignità umana, la gente di sinistra pensa che la dignità dei palestinesi sia così piccola che è disposta a rivendicare che i palestinesi "non hanno altra scelta" se non quella trasformarsi in bombaroli omicidi-suicidi al fine di uccidere i bambini israeliani? Non possiamo aspettarci di più dalle persone? Trattare i palestinesi come vittime indifese e di gran lunga meno del riconoscere la loro dignità umana.

6. Anti-discriminazione. Le persone di sinistra si oppongono al sessismo, al razzismo e a ogni sorta di simili discriminazioni. E così, la sinistra si oppone o dovrebbe opporsi all'antisemitismo nello stesso modo. E tuttavia, la sinistra troppo spesso concede dei lasciapassare all'antisemitismo mascherato da anti-sionismo o da sentimento anti-israeliano. Il commediografo David Mamet ha scritto sul Huffington Post ciò che segue: "Eppure la maggior parte della stampa occidentale, europea e americana, raffigura Israele come l'aggressore, e gli israeliani come disumani e gratificati dallo spargimento di sangue." Come Mamet ha elaborato nel suo libro "The Wicked Son: Anti-Semitism, Self-Hatred, and the Jews" (Il figlio spietato: l'antisemitismo, l'odio verso di sé, e gli ebrei), questo non è altro che una rielaborazione della vecchia accusa del sangue contro gli ebrei - ma questa volta, invece di essere accusati di usare il sangue dei non ebrei per cuocere le matzot, gli ebrei sono accusati di spargere il sangue per nessun altro motivo che il proprio gratuito piacere. Le persone di sinistra dovrebbero vigilare nel distinguere tra le critiche costruttive a Israele e le disumanizzazioni caricaturali degli ebrei.

7. Autodifesa. Solo i pacifisti più intransigenti si oppongono al diritto di auto-difesa, e certamente la maggior parte della gente di sinistra difende questo diritto. Perché gli israeliani sono esenti da questo diritto? Come potrebbero molti uomini di sinistra starsene seduti a guardare mentre i razzi piovono sulla città e sulle loro famiglie, con i loro bambini traumatizzati? E se dicessimo: "oh, ma le persone vengono uccise di rado, solo occasionalmente", ridurreste al minimo il vostro impegno per proteggere la vostra famiglia? Solo gli ebrei sono tenuti a deporre le armi e a porgere la loro gola. Come osano gli ebrei avere la faccia tosta di ribellarsi?!

8. Progresso. Noi tutti vogliamo un avanzamento del processo di pace israelo-palestinese e arabo-israeliano. Eppure, demonizzando Israele, additandolo, come avviene alle Nazioni Unite e nei campus universitari, si potrà fare ben poco per far progredire la pace. Noi tutti sappiamo, abbiamo conosciuto per decenni le linee fondamentali di un accordo di pace. Gli israeliani si sono preparati a questo e hanno preparato i loro cittadini. La sinistra dovrebbe mettere sotto pressione i palestinesi perchè accettino la pace e smettano di insegnare ai propri figli che gli ebrei sono mostri assetati del loro sangue. Questo tipo di pressione potrebbe portare a qualche progresso.


Da molto tempo le persone di sinistra arebbero dovuto abbattere la rapresentazione di Israele come demonio prototipale della violazioni dei diritti umani e della repressione. E' tempo che la gente di sinistra non si senta oltraggiata da Israele, ma dalle distorsioni e dalla demonizzazione di Israele nei campus universitari e alle Nazioni Unite, su tutti la media e da parte dei politici. E' ora per le persone di sinistra di rifiutare che Israele venga trattato come un paria, o gli ebrei come assassini assetati di sangue; è il tempo invece di accogliere Israele nella comunità delle nazioni come membro a pieno titolo, assoggettato a critiche ed elogi come qualunque altra nazione.

http://www.huffingtonpost.com/alan-krinsky/8-reasons-leftists-should_b_653432.html

http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/2514789.html

2 commenti:

Federica Marchionni ha detto...

Ho già detto che adoro questo blog? Sono italiana, non ebrea che medita la conversione, ho vissuto 6 mesi in Israele e ogni 2 mesi inevitabilmente ritorno. Continuo ad essere inorridita dalla quantità di FESSERIE che ogni giorno vengono condivise su facebook e non potrei essere più felice di aver trovato questo blog.

Ricercatori nel web ha detto...

Cara Federica, un po' di sano entusiasmo non può che far del bene a tutti, grazie infinite per i complimenti e ricordati di mandaci notizie fresche da Israele, un caro abbraccio!
:-)))