sabato 21 aprile 2012

Essere sionisti nel 1967: Martin Luther King e la sua "Lettera ad un amico antisionista"

Martin Luther King



"Pace per Israele significa sicurezza, e dobbiamo con tutti i nostri mezzi proteggere il suo diritto a esistere. Israele è uno degli importanti avamposti della democrazia nel mondo, è un meraviglioso esempio di come una terra arida può essere trasformata in un'oasi di fratellanza e di democrazia. Pace per Israele significa sicurezza, e la sicurezza deve essere reale."

"Il popolo negro, amici miei, sa bene che cosa vuol dire soffrire il tormento della tirannia sotto un tiranno che non ci siamo scelti. I nostri fratelli in Africa hanno mendicato, implorato, supplicato, chiedendo che venisse riconosciuto ed attuato il nostro congenito diritto a vivere in pace sotto la nostra sovranità e nel nostro paese."

"Come dovrebbe essere facile, per chiunque abbia a cuore questo inalienabile diritto umano, comprendere e sostenere il diritto del popolo ebraico a vivere nell'antica terra d'Israele. Gli uomini di buona volontà esultano nel vedere la promessa di Dio realizzata, nel vedere il suo popolo che torna gioiosamente a ricostruire la sua terra devastata. QUESTO E' IL SIONISMO, niente di più e niente di meno.


"Se ritieni che il Popolo ebraico meriti di avere uno Stato indipendente, allora sei un sionista. E’ così facile. Sionismo non è una parolaccia. Si tratta di un credo che rafforza il diritto legittimo del popolo ebraico al’auto-determinazione. Non devi essere un Ebreo per essere un sionista., allo stesso modo non è necessario essere una donna per essere una femminista, o una persona di colore per credere nella parità di diritti dei Neri."


"Cos'è invece l'anti-sionismo? E' il negare al popolo ebraico quel diritto fondamentale che giustamente oggi riconosciamo ai popoli dell'Africa e che siamo pronti a concedere a tutte le altre Nazioni del mondo. Si tratta, amici miei, di discriminazione contro gli Ebrei, a causa della loro ebraicità. 
Si tratta cioè di ANTISEMITISMO."

"L'antisemita gode di ogni opportunità che gli consente di esprimere il suo pregiudizio. Al giorno d'oggi però, in Occidente, proclamare che si odiano gli ebrei è diventato molto impopolare. Di conseguenza, l'antisemita deve costantemente inventare nuove forme e nuove sedi per il suo veleno. Deve camuffarsi. E allora non dice più di odiare gli Ebrei, ma solo di "essere anti-Sionista".

"Cari amici, non vi accuso di essere deliberatamente antisemiti. So che, al pari di me, siete contrari al razzismo, al pregiudizio e alla discriminazione. So però anche che siete stati sviati - al pari di altri - dall'idea che è possibile essere "anti-Sionisti" pur rimanendo fedeli ai principi che assieme condividiamo. Spero che le mie parole vi riecheggino nell'anima: quando la gente critica il Sionismo vuole dire che ce l'ha con gli Ebrei; non facciamoci ingannare."




Estratti da: M.L. King Jr., "Lettera a un amico antisionista" Saturday Review, n. XLVII, agosto 1967. 
Ristampata in M.L. King Jr., "This I Believe: Selections from the Writings of Dr. Martin Luther King Jr.", New York, 1971, pp. 234-235.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.bocchescucite.org/?p=4254
Questa benedetta lettera è un falso o no? Io non ho a portata di mano né la rivista né il libro, e la questione non mi interessa molto. Se M. L. King avesse veramente detto ciò che gli viene fatto dire, avrebbe detto delle assolute sciocchezze, anzi delle castronerie, che non mi vincolano in nessun modo.

Ricercatori nel web ha detto...

Cosa dobbiamo fare, ti mandiamo il libro in dono?