domenica 15 aprile 2012

Islamismo e nazismo: una fusione storica? I Fratelli Musulmani e Hamas


di Matthias KÜNTZEL

L'Islamismo nasce nello stesso tempo del nazismo

Contrariamente a un'idea diffusa, il movimento politico islamista non è nato negli anni '60 ma durante gli anni '30.
Il successo di questo movimento non fu ispirato dal fallimento delle politiche nasseriane, ma dalla escalation del nazismo.
Fino al 1951, tutte campagne volte a mobilizzare il popolo non erano dirette contro le potenze coloniali, ma contro gli ebrei.
L'organizzazione dei Fratelli Musulmani, fondata nel 1928 fu quella che stabili' l'islamismo come movimento di massa.  Il significato di questa organizzazione per l'islamismo è paragonabile a quella del Partito bolscevico per il comunismo nel 20° secolo: rappresenta l'elemento di riferimento in termini di ideologia, e il nocciolo duro dell'organizzazione che ha ispirato, e continua a rappresentare in maniera decisiva, tutte le tendenze islamiste seguenti, compreso Al Qa'ida .

E' vero che la politica coloniale britannica ha prodotto l'islamismo in quanto movimento di resistenza contro la modernità culturale e attivato la chiamata ad un nuovo ordine basato sulla Shari'a. Ma la confraternita non condusse la sua guerra principalmente contro gli inglesi, nemmeno contro i francesi o contro l'élite egiziana che aveva collaborato con gli inglesi. Il movimento islamista della confraternita si focalizzo' quasi esclusivamente contro il sionismo e gli ebrei. Nel  1936, contava solo ottocento membri ma nel 1938, il numero arrivava alla cifra stupefacente di duecentomila. Tra queste due date, una sola grande campagna ebbe luogo in Egitto: i suoi bersagli furono esclusivamente il sionismo e gli ebrei.
La campagna fu attivata da una ribellione in Palestina, lanciata nelle città egiziane dal celebre mufti' di Gerusalemme  Amin El-Husseini (zio di Arafat), al grido di: "Abbasso gli ebrei, fuori gli ebrei dalla Palestina e dall'Egitto!"



I loro volantini incitavano al boicottaggio dei prodotti ebrei e dei negozi tenuti da ebrei. Il giornale Al-Nadhir comincio' a pubblicare regolarmente una colonna chiamata "Il pericolo ebreo in Egitto" . Pubblico' i nomi e gli indirizzi drgli uomini d'affari ebrei e degli editori di giornali, ritenuti ebrei, dovunque nel mondo, attribuendo tutti i mali, dal comunismo fino ai bordelli, al "pericolo ebraico". Molti modelli di azione cosi' come molti slogans furono presi a prestito dalla Germania nazista. Inoltre la confraternita fece appello ai simpatizzanti al fine di mobilizzarsi ovunque in Egitto in favore della "guerra di difesa per la moschea Al Aqsa". Tale appello fu un'assoluta novità nel mondo musulmano dell'epoca.
Per i musulmani la confraternita fu la prima organizzazione a lanciare l'idea di un islamismo guerriero e conquistatore ed a diffondere il modello islamico dei tempi moderni del desiderio ardente di morte. Dal 1938, Hassan Al-Banna, fondatore carismatico della confraternita, presenta la sua idea di Jihad al pubblico, attraverso la pubblicazione di un articolo intitolato "L'industria della morte". Tale titolo non si riferiva all'orrore per la morte ma alla morte come ideale ardentemente desiderato. Hassan Al-Banna scriveva : « Dio dona alla nazione che perfeziona l'industria della morte e che sa morire nobilmente, una vita fiera in questo mondo e la grazia eterna nell'altro ».
Questo slogan suscita entusiamo tra le "Truppe di Dio" come la confraternita stessa si appellava.  Ogni volta che i loro battaglioni scendevano per i viali del Cairo, in formazione quasi fascista, intonavano una canzone: "Non temiamo la morte, la desideriamo... Moriamo nella redenzione per i musulmani". Tale idea di jihad non era mai stata formulata nei tempi moderni, fino agli anni '30; fu mescolata a pulsioni antisemite fin dall'inizio.

Dottrina dell'esclusione
 L'antisemitismo della confraternita fu dunque non solamente influenzato dalle ideologie europee, ma anche da radici islamiche.
- Innanzitutto, gli islamisti consideravano, e considerano ancora, la Palestina territorio islamico (Dar el Islam), nel quale gli ebrei non avrebbero potuto controllare un singolo villaggio, figuriamoci uno Stato.
- In secondo luogo, questa nuova linea di fronte tra musulmani e ebrei evoca vecchi ricordi della storia degli inizi dell'Islam. Ad esempio gli islamisti cercavano di legittimare la loro aspirazione a uccidere o cacciare gli ebrei dalla Palestina riferendosi all'esempio di Mohammed,  la quale la leggenda dice che riusci' non soltanto a scacciare due tribù ebree dalla Medina durante il 7° secolo, ma ad uccidere totalmente la popolazione maschile della terza tribù, vendondo poi le donne e i bambini come schiavi.
- Terzo, è esattamente questa ostilità che confermo' ai loro occhi la giustezza del Corano, secondo il quale gli ebrei devono essere considerati nemici dei credenti.

Tuttavia fu solo dall' 8 maggio 1945, che la vicinanza tra l'ideologia musulmana e i nazisti si fece evidente. Novembre 1945. Durante questo stesso mese i Fratelli musulmani commisero il più sanguinoso dei pogrom anti ebraico della storia d'Egitto: l'epicentro dell'antisemitismo cominciava a spostarsi dalla Germania ai paesi arabi. I manifestanti penetrarono nel quartiere ebraico del Cairo durante l'anniversario della Dichiarazione Balfur. Misero a sacco case e negozi, attaccarono i non musulmani, devastarono le sinagoghe e le incendiarono. Sei persone furono uccise e circa un centinaio ferite. Qualche settimana più tardi, i giornali islamisti chiamarono a un attacco frontale contro gli ebrei egiziani, descrivendoli sionisti, comunisti, capitalisti succhiatori di sangue, sostenitori e fautori della guerra e, più in generale, elementi sovversivi in qualsiasi Stato e società, come ci ricorda Gudrun Krämer nel suo lavoro che ha avuto per soggetto gli ebrei d'Egitto tra il 1914 e il 1952.

Un anno dopo, la confraternita si assicura che l'amico di  Heinrich Himmler, Amin El-Husseini, ricercato come criminale di guerra, sia esiliato e che gli sia accordato un nuovo campo di attività politica in Egitto.  Nella sua qualità di mufti di Gerusalemme e capo del Movimento nazionale palestinese, questa detestabile persona fu non soltanto uno degli alleati più stretti della confraternita dall'inizio degli anni '30, ma anche il più ardente difensore e attivista dell'annichilimento degli ebrei europei nel mondo arabo. L'amnistia che gli fu accordata fu il simbolo che giustifico' le sue azioni per gran parte del mondo arabo. Da allora, i criminali nazisti ricercati in Europa si riversarono in massa nei paesi arabi.


Innumerevoli versioni degli infami "Protocolli dei Savi di Sion", falso antisemita notorio, furono pubblicate nel corso dei decenni seguenti da due membri ben noti della confraternita: Gamal Abdel Nasser et Anuar El-Sadat. La solidarietà incondizionata dei Fratelli musulmani con il mufti' e i moti antisemiti contro gli ebrei, a solo qualche mese da Auschwitz, mostrano chiaramente che la confraternita negava, o giustificava, lo sterminio degli ebrei europei da parte di Hitler.

Antisemitismo e rifiuto dello Stato di Israele

Le consequenze di questa attitudine sono importanti e caratterizzano il conflitto Israelo-arabo fino ad oggi. Come si spiegano gli islamisti l'appoggio internazionale del '47 in favore di israele ? Dopo aver negato per cosi' tanto tempo il destino degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, dovettero ritornare alle teorie antisemite di cospirazione. Vedevano la creazione dello Stato ebraico come un attacco di Stati Uniti e Russia contro il mondo arabo, iniziato per gli intrighi degli ebrei.  Di conseguenza la confraternita interpreto' la decisione delle Nazioni Unite nel '47, come un complotto internazionale fomentato da americani, russi, inglesi sotto l'influenza del sionismo. Tale interpretazione puo'sembrare incredibile ma è purtroppo vera: poco tempo dopo la liberazione da Auschwitz, gli islamisti tentarono di stigmatizzare gli ebrei come la vera potenza dominante il mondo. Tale folle nozione, abbandonata in Germania da dopo l' 8 maggio 1945, è non solo sopravvissuta ma fu la causa di un nuovo impulso, in un mondo arabo nel quale la confraternita musulmana riusci' a raccogliere milioni di simpatizzanti.

Questo nuovo impatto di ispirazione nazista diviene evidente alla lettura della Carta della confraternita musulmana palestinese Hamas. Adottata nel 1988, rappresenta uno dei programmi islamisti tra i più importanti dell'epoca odierna, al di là del conflitto palestinese. Hamas vi si definisce "movimento universale" di sostegno alla guerra da parte dei musulmani del mondo. Il loro nemico non è solo il sionismo in Israele, ma nel mondo, dal nazista: « Weltjudentum » (Ebraicità mondiale). Secondo la Carta, Hamas è la punta di diamante, l'avanguardia contro il sionismo mondiale.
Si ha l'impressione che i loro autori l'abbiano scritta ispirandosi ai "Protocolli", secondo i quali tutto il male del mondo è attribuibile al sionismo.  Secondo questa Carta, gli ebrei erano dietro le quinte della rivoluzione francese cosi' come a quelle comuniste. Erano all'origine della prima guerra mondiale che ebbe come scopo eliminare il Califfato islamico... e dietro la seconda guerra mondiale, in occasione della quale hanno ottenuto immensi vantaggi commerciali negoziando il materiale di guerra e preparando la creazione del loro Stato. Furono gli ispiratori della creazione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza, per regnare sul mondo tramite i loro intermediari. Non c'è stata una guerra che non abbia portato il loro marchio. Il carattere originale di questa Carta appare all'articolo 32: "il piano dei sionisti era previsto nei "Protocolli dei savi di Sion", e la loro condizione attuale ne è la miglior prova".  Appare qui il ridicolo di una tale follia, cosi' come lo fu l'inconsistenza delle teorie di Hitler, in seguito smentite. Ed è pero' questa immagine puerile degli ebrei come "cattivi" e "banditi" dal mondo che incita gli omicidi di massa dei civili in Israle o negli Stati Uniti e che motiva l'entusiamo degli islamisti. Hamas e Al-Qa'ida riprendono il programma assassino che fu realizzato da Amin El-Husseini, tra gli applausi degli islamisti nel mondo.
E' sempre sorprendente constatare in questo scenario che le persone che conobbero Mohamed Atta nel suo gruppo coranico gli attribuiscono una « Nazi Weltanschauung » (approcccio nazista al mondo). Ed è sorprendente che Usama Ben Laden accusi gli ebrei di tenere in ostaggio l'America e il mondo occidentale, sapendo che il fondatore di Hamas, il palestinese Abdullah Azzam, fu anche il principale professore e formatore del capo di Al-Qa'ida? Perché non c'è stato un dibattito serio sulla dimensione antisemita dell'11 septembre ? In Germania nemmeno la rivelazione spietata del settimanale « Der Spiegel » della « Weltanschauung » di Atta ha provocato alcuna reazione. Finora non c'è stata nessuna traduzione tedesca di quell'importante documento di antisemitismo islamico che è lo statuto di Hamas, o del pamphlet « La nostra lotta contro gli ebrei » di Sayyid Qutb, il più famoso della confraternita, pubblicato nel 1950.
Il fatto che la Carta di Hamas sia stata completamente ignorata da giornalisti e politici, vanamente impegnati a scoprire i motivi che stanno all'origine degli omicidi di massa compiuti da shahid contro civili innocenti, in America e Israele, prova chiaramente che le parole di uno dei ricercatori più illustri in materia di antisemitismo, Leon Poliakov, non saranno mai abbastanza valorizzate: « Chi non denuncia l'antisemitismo nella sua forma primitiva e elementare, per il solo motivo che essa è primitiva, dovrà affrontare il chiedersi se non stia inconsciamente dando la sua approvazione agli antisemiti del mondo, proprio per questo ». 
http://www.nuitdorient.com/n2317.htm

 

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